Coloriamo belle storie
Il concorso Coloriamo Belle Storie interno all’Istituto di Sogliano al Rubicone ha coinvolto tutte le allieve e gli allievi dei diversi plessi, dall’Infanzia alla Secondaria. La prima osservazione è relativa al fatto che docenti e alunni si sono dovuti misurare con il tema Gli abitanti del mare. La seconda considerazione è che il mare rappresenta per molti un elemento di fascino e attrazione: dalla collina è una lunga distesa blu appoggiata lungo l’orizzonte, che cambia colore a seconda dell’ora. Brillano nella notte le piattaforme del metano illuminate a giorno e tutta la Romagna si srotola, – con i grattacieli e le ruote panoramiche, – da Ravenna a Cattolica, costeggiando questo elemento misterioso: il mare appunto.
Ai piccoli artisti (e a quelli più consapevoli della Secondaria) è stato chiesto di misurarsi con chi il mare lo popola: i pesci, le meduse, i crostacei, i mammiferi marini. È facile immaginare che intorno a queste categorie scientifiche sia emerso anche l’elemento umano, come l’input dato dagli insegnanti, l’avvicendarsi dei libri presi nelle biblioteche, i documentari, l’ecologia, ma soprattutto le personali inclinazioni dei bambini, la magia che evocano gli squali, le testuggini marine, i narvali e tutte quelle creature, la cui esistenza si anima proprio sotto la superficie scintillante o opaca del mare.
Il lavoro di produzione, catalogazione e invio delle opere è avvenuto nei mesi che da Dicembre sfiorano il cuore floreale della primavera. Le diverse classi hanno sperimentato tecniche, approcci e punti di vista diversi: il risultato è un caleidoscopio di animali marini disegnati con cura e passione.
Sono disegni che sanno emozionare e stupire, dove l’uso del colore e delle forme e delle tecniche hanno in sé la forza della narrativa oltre che della raffigurazione.
Infine, questo è un concorso che permette di toccare con gli occhi quel potenziale incredibile che ciascuno ha dentro di sé e che, se incoraggiato, permette al bambino di vedersi e riconoscersi sul foglio.
Referente del progetto: professoressa Barbara Battistoni