La poesia e la grazia

In una lettera privata del 1943, durante la guerra che divise l’Italia in due, la scrittrice Elsa Morante affidò una riflessione piccola e sconvolgente all’amica Renata Dedenedetti: “…in quelli che avvicino io cerco solo due cose, che in pochissimi hanno. La poesia e la grazia. Sono eventi preziosi e disperatamente rari”.
La grazia (intesa come eleganza) è una virtù che lentamente si costruisce ascoltando gli altri, principalmente le loro debolezze, imitando le persone gentili, ricevendo un’educazione libera e profonda, imparando a pensare. Anche la poesia si può apprendere, ma non come tecnica, piuttosto come modo di guardare la Realtà attraverso gli occhi della parola.
Ecco, le bambine e i bambini delle classi quinte di tutti i plessi della scuola primaria sono stati chiamati a comporre una poesia da presentare al concorso In scena la poesia, promosso dall’Istituto e giunto alla sesta edizione (2023-2024). La stessa proposta è stata rivolta ai ragazzi e alle ragazze delle scuole secondarie di primo grado.
Sembrerebbe una cosa semplice: bastano alcuni versi, un vocabolario più ricco, qualche tentativo sfortunato, un pizzico di sensibilità. Non è così. Fare poesia è come distillare rugiada nel deserto.
Nella prosa, di solito, si sceglie cosa dire, nella poesia si sceglie cosa non dire: si raccolgono impressioni, si fanno esplodere suoni e immagini, ci si concentra su riflessioni minime, a volte serve forza, a volte basta un soffio, come per il fiore del tarassaco.
Un grande ringraziamento va allora a tutti quegli insegnanti che nella loro didattica quotidiana, fin alla prima elementare, sono stati capaci di mobilitare lo spirito poetico dei loro allievi, di scovare parole nuove, di far sentire i ritmi nelle letture e i silenzi nelle scritture, di rivelare gradualmente l’effetto che ha sul cuore la meraviglia.
Scrivere poesia diventa così un punto di arrivo dopo una lunga rincorsa: è un gesto artigiano, utile a vedere i propri studenti spiccare il volo con ali fatte di cera e penne.
Siamo, come adulti, orgogliosi di chi ha partecipato, di chi ha ricevuto l’alloro, ma soprattutto di chi ha saputo tradurre una parte di sé a beneficio di tutti gli altri, perché la poesia è prima di tutto un segno di altruismo e di coraggio.
Referente del progetto: Stefano Mazza

Allegati

poesie_vincitrici_concorso_poetico.pdf